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Trentino / Toscana / Green

CANTINA SOSTENIBILE: COME ESSERLO A 360°

Verso cantine sempre più sostenibili

Con il cambiamento climatico, la riduzione delle risorse idriche e la crescente sensibilità nei confronti della tutela ambientale, i produttori di vino di tutto il mondo si trovano a gestire un settore che cerca un approccio sempre più sostenibile e resiliente, consapevoli che il 30% delle emissioni di gas serra a livello mondiale sono causate proprio dal settore agroalimentare. In Italia, cantine di tutte le dimensioni e a tutte le latitudini stanno adottando pratiche sostenibili e metodi produttivi che provengono dalla tradizione locale, in una sorta di catena virtuosa focalizzata alla protezione dell’ambiente, al rispetto delle condizioni dei lavoratori, alla garanzia della territorialità e dell’origine delle materie prime.

Sono tanti gli ambiti sui quali si pone l’attenzione dei produttori di vino in questo momento, nel tentativo di adottare buone pratiche sia in vigneto che in cantina per migliorare costantemente le prestazioni del settore in termini di riduzione delle cosiddette carbon footprint e water footprint:

  • ridotto uso di pesticidi e fertilizzanti
  • adozione di metodi di coltivazione che rispettino la biodiversità
  • adozione di metodi produttivi che mirano alla diminuzione del consumo di acqua ed energia con la conseguente riduzione delle emissioni di CO2
  • adozione della pratica degli inerbimenti
  • gestione dei residui delle potature e delle lavorazioni in un contesto di economia circolare
  • adozione di scelte sostenibili sugli imballaggi

A questo impegno delle cantine si affianca quello del mercato dei consumatori, sempre più attenti ed esigenti nella scelta di cantine sostenibili e vini sostenibili. Anche la percezione del valore del vino è infatti in rapida evoluzione: non è più solo la qualità intrinseca del prodotto a siglare l’eccellenza di una bottiglia, ma sono anche le sue prestazioni ambientali e sociali.

Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition, ha recentemente dichiarato:

Sta nascendo una comunità di persone che crede fermamente che si possa cambiare il sistema agricolo dalle basi, facendo sì che le nuove parole d’ordine siano sostenibilità ambientale e uso oculato delle risorse naturali, difesa del paesaggio e la sua tutela per contrastare cementificazione, incendi, dissesti idrogeologici”.

“Cantina sostenibile” e “vino sostenibile” si stanno confermando come trend di domanda ormai consolidati: un recente rapporto di Nomisma-Valoritalia indica che il 20% dei consumatori italiani acquista vini che rispondono a criteri di sostenibilità ambientale e sociale.

Non stupisce quindi che le aziende viticole che investono nella sostenibilità considerino molto importante comunicare a clienti e consumatori l’introduzione aziendale di progetti di Green Marketing del vino. I commercianti di vino e la ristorazione, infatti, svolgono un ruolo cardine nel commercializzare e comunicare i prodotti sostenibili ai consumatori. L’ecosostenibilità dei prodotti è oggi un argomento molto sentito, un “selling point” imprescindibile.

La sensibilità verde del Trentino e della cantina sostenibile Endrizzi

In Trentino l’attenzione alla questione ambientale ha interessato già da tempo la sensibilità del comparto vitivinicolo; le cantine seguono il cosiddetto “Protocollo d’Intesa”, che mira ad azzerare l’impatto sull’ambiente delle attività legate alla viticoltura. Tra i provvedimenti adottati figurano l’utilizzo intelligente dell’irrigazione, della confusione sessuale e dei concimi organici. Rispetto della natura per ottenere uve, e quindi vini, senza residui chimici e in questo modo arrivare ad un prodotto di elevata qualità.

Endrizzi è stata tra le prime cantine del Trentino ad aver adottato misure sostenibili.

In primo luogo, la cantina di vinificazione interrata, un progetto terminato nel 2003. L’edificio interrato non risente delle escursioni termiche, mantenendo una temperatura costante grazie alla profondità e alla coperta del tetto erboso, che agevola ancora di più l’isolamento termico. In questo modo si riduce drasticamente l’utilizzo di energia, che è comunque prodotta in larga parte da pannelli fotovoltaici.

In secondo luogo, il conferimento uve e la vinificazione a caduta, che in Endrizzi è una pratica ormai consolidata. La naturalità di questo processo fa sì che in cantina l’uso di pompe interne sia limitato, i grappoli d’uva non subiscano particolare stress durante la pigiatura e i mosti preservino una freschezza aromatica migliore.

In terzo luogo, l’installazione di una macchina per la separazione dell’azoto dall’ossigeno nella zona degli acciai. In questo modo, durante tutto il percorso di lavorazione il mosto non si ossida, permettendo una considerevole riduzione di solfiti aggiunti. Ne beneficiano il vino, che non va incontro a fenomeni ossidativi, e soprattutto la salute del consumatore finale.

Infine, tutte le pratiche per la lotta agli insetti nocivi, un argomento che divide gli agricoltori di tutto il mondo. Se fino a qualche decennio fa le aziende del settore agro-alimentare facevano uso massivo di insetticidi chimici, oggi i ricercatori offrono soluzioni sostenibili, che non inquinano la terra e che non lasciano tracce nei prodotti che vengono poi consumati dai clienti. Tra le svariate possibilità, la cantina sostenibile Endrizzi ha scelto la cosiddetta confusione sessuale, una tecnica di controllo degli insetti nocivi nella quale vengono diffusi tra i filari ferormoni che impediscono al maschio di localizzare e fecondare la femmina. In questo modo vengono depositate meno uova e la popolazione di larve nocive diminuisce progressivamente con danni minori per il raccolto. Al Masetto si può inoltre notare una ricca presenza di uccelli (upupe, pipistrelli, cinciallegre ed altri) che si cibano degli insetti potenzialmente pericolosi per la vite; per ospitarli sono stati posizionati tra i filari una ventina di nidi per ettaro. Queste pratiche, così come quella di evitare il diserbo tra i filari, sono azioni virtuose, già introdotte al Masetto da oltre vent’anni.

L’attenzione di Endrizzi è oggi anche per i clienti “Green”

La sensibilità verso il tema ambientale richiede che Endrizzi sia una cantina sostenibile anche dal punto di vista del costante aggiornamento sull’evoluzione tecnologica offerta dal mercato; fondamentale è quindi l’adozione di un atteggiamento di ascolto delle tendenze e delle esigenze dei consumatori, quasi a prevedere l’orientamento della domanda. 

Sempre più case automobilistiche propongono auto ibride o elettriche ed ecco perché Endrizzi, dal 2022, ha voluto premiare la scelta virtuosa dei possessori di queste vetture che sostano al Masetto, installando due colonnine di carica Porsche nel parcheggio della Vinoteca.

Essere produttori di vino oggi vuole dire essere connessi con il tutto, a partire dalla tutela della campagna e della natura, fino alla buona salute del cliente.  Un pensiero che ispira fortemente il sentiment della famiglia Endrici e caratterizza tanto i vini Endrizzi in Trentino quanto i vini Serpaia in Toscana.