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Trentino / Toscana

Daniele Endrici, la flessibilità nell’export ai tempi del Covid-19

Un tempo eravamo capaci di adattarci alla bisogna, oggi meno. Oggi la crisi, ci smuove dal letargo, ci obbliga a pensare più a fondo, a guardare la realtà per quello che è”.

“La crisi è la migliore benedizione” di A. Einstein, 1955

L’export del vino nel 2020-2021

Come tutte le aziende del settore agroalimentare italiano il 2020 e parte del 2021 anche Endrizzi ha dovuto registrare un segno meno nel suo fatturato. La sorpresa è arrivata da alcuni mercati esteri, la Germania in primis, che ha aiutato a compensare le perdite registrate sul mercato italiano e in alcuni casi ha anche riservato inattese sorprese.

Secondo la voce autorevole de Il Sole24Ore anche durante la crisi da Covid-19, un’area del mondo che non ha invertito il proprio trend di consumo, è quella dei dieci paesi dell’Est Europa (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania) dove negli ultimi anni la richiesta di vino soprattutto italiano è notevolmente incrementata. Negli ultimi 5 anni (2014-2019) la domanda enologica dall’Est Europa è cresciuta a valore del 34%. Ancora meglio (+43%) è andata per le vendite di vino tricolore. Questa è l’esperienza di Endrizzi che proprio in Polonia ha registrato un segno positivo durante questo periodo. Daniele Endrici che coordina il reparto commerciale dell’azienda di famiglia ha creduto molto in questo interessante sbocco di mercato.

Il 2019 è stato un bell’anno per Endrizzi con determinazione abbiamo aperto nuovi mercati esteri, come la Polonia, una “semina” che nel 2020 ha cominciato a crescere e poi ha avuto un brusco fermo nel mese di marzo. La pandemia ha ribaltato le carte in tavola e scompaginato certezze su molti mercati.

Daniele endrici

Daniele Endrici, la passione di viaggiare è diventata il mio lavoro

Daniele Endrici rappresenta la quinta generazione della famiglia Endrici: laureato in enologia ed economia vinicola all’università di Geisenheim in Germania, nel 2016 è entrato ufficialmente in Azienda insieme alla sorella Lisa Maria il padre Paolo e la madre Christine.

Daniele si occupa oggi prevalentemente dell’affiancamento degli agenti e dell’accoglienza dei clienti italiani ed esteri, nonché del coordinamento dei rapporti con la rete vendita, i distributori e gli importatori.

In pochi anni Daniele ha girato per lavoro molti Paesi esteri, dall’Asia all’Europa dell’est, un’occasione per raccogliere informazioni su diversi stili di approccio al vino e al prodotto trentino e toscano di Endrizzi.

L’export di Endrizzi in cifre

Endrizzi esporta ad oggi il 60% della propria produzione che è divisa in 30 referenze (linea Trentodoc, linea DALIS, linea Classica, linea Masetto, linea Serpaia di Endrizzi, Grappe) e che si attesta sulle 600.000 bottiglie, vendute nei migliori ristoranti ed enoteche di 24 Paesi diversi.

I principali mercati per la Cantina sono attualmente Germania, Svizzera, Olanda, Danimarca, Repubblica Ceca, Irlanda, Russia, Giappone, Svezia, Canada, Inghilterra e USA. Si tratta di collaborazioni personali con i distributori del posto, importatori diretti o grossisti, vinoteche o ristoranti.

Da sempre Endrizzi esporta e 35 anni fa nasce Endrizzi Deutschland, gestita da Thomas Kemmler fratello di Christine Endrici Kemmler e ha costruito un solido ventaglio di clienti in tutti i Länder.ù

La Germania, l’amore (anche commerciale) di Endrizzi

Nei mesi scorsi la sfida per Endrizzi è stata quella di compensare il più possibile le perdite sul fronte italiano con mercati reattivi all’estero.

La vera sorpresa è arrivata dalla Germania: da sempre il nostro mercato europeo più importanteracconta Daniele-. Nonostante la pandemia in corso i nostri clienti si sono attrezzati il più possibile per tenere alta la nostra brand-awareness e fornirci sbocchi alternativi all’acquisto diretto.

Insieme a molti di loro abbiamo sviluppato pacchetti di degustazioni online con i nostri vini trentini, Trentodoc e vini toscani, uno strumento efficace e snello, per tenere vivo l’interesse verso il brand.

Abbiamo accolto con entusiasmo i suggerimenti di iscriverci a portali che offrono degustazioni online, selezionati tra i migliori del settore. Queste esperienze sono andate oltre le aspettative e ci hanno concesso di raggiungere persone che non ci conoscevano, contatti utili che abbiamo passato ai nostri distributori.

La riposta positiva del mercato tedesco, concretizzatasi dall’acquisto importante di bottiglie online da parte dei privati ci ha fatto riflettere sullo stile dell’approccio al consumo da parte del cliente tedesco verso il cliente italiano; – specifica Daniele –  il nostro connazionale consuma volentieri il vino fuori casa, in locali, si lascia consigliare da chi lo propone, prova meno interesse ad acquistare e provare in autonomia vini diversi e assaggiarli tra le mura di casa, spesso perché ha a sua disposizione “il vino di casa”. Il consumatore tedesco invece si informa online, prova di volta in volta prodotti nuovi e ama consumare il vino tra le mura di casa. Due approcci diversi al bere che durante la pandemia si sono ulteriormente definiti e in alcuni casi hanno spostato l’ago della bilancia.”

I venti anni di Serpaia nell’anno del Covid-19

Nel 2020 correva il ventennale dalla fondazione di Serpaia, la Tenuta che la famiglia Endrici possiede in Maremma dal 2000 e che produce vino toscano da vitigni autoctoni e internazionali di pregio come il Mèria Rosso Toscana IGP e Dono Il Sangiovese Toscana IGP.

Per festeggiare l’anniversario, caduto proprio nell’anno della pandemia, l’Azienda ha lanciato, attraverso degustazioni online, la sua Riserva Gran Serpaia realizzata insieme al consulente enologo toscano Lorenzo Landi.

Per noi questo anniversario è stato davvero una challenge commerciale importante per il mercato interno ma anche per quello tedesco: abbiamo lanciato il Gran Serpaia inviando le bottiglie ai principali esponenti della stampa tedesca di settore e blogger, nonché ai nostri più importanti clienti. È stata un’occasione per “sentirci” direttamente via web o via telefono e raccontarci, parlare dei nostri progetti in Toscana con un bicchiere di Gran Serpaia bevuto a distanza di centinaia di chilometri. Abbiamo seminato, e sono certo che raccoglieremo i frutti!

Daniele