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Toscana

Una cantina trentina in Toscana: il sogno di Endrizzi in Maremma

Gli anni ’90 registrano grande fermento nel mondo del vino in Maremma: molti sono gli investimenti e molti i professionisti interpellati dalle cantine con l’intento di migliorare ulteriormente la qualità della produzione vinicola. La Toscana in particolare si apprestava a vivere una vera rivoluzione grazie a numerosi produttori che, con le loro sperimentazioni, sarebbero usciti dal tracciato della tradizione, portando infine una ventata di aria fresca al mondo del vino. 

Alla fine di questo decennio così rivoluzionario anche Paolo e Christine Endrici, alla guida della Cantina Endrizzi, realizzarono un sogno che rappresentò anche una piccola grande innovazione per la storica cantina.  

L’idea iniziale era quella di ampliare il vigneto e rivolsero inizialmente uno sguardo al loro territorio d’origine, il Trentino Alto Adige, ma il bisogno di nuovi spazi aperti li spinse a cercare territori completamente diversi.

Una terra in particolare attirò la loro attenzione: una terra stretta tra il mare e l’Appennino, caratterizzata da forti contrasti e da una storia millenaria. La Maremma Toscana fu l’inizio di una nuova ed appassionante avventura.

L’inizio di un’avventura

Paolo e Christine erano, e sono, persone curiose e assetate di orizzonti che mutano.

Christine ed io amiamo le vedute spaziose, che in Trentino si conquistano solo salendo le montagne. Il nostro è stato un matrimonio di culture, lingue, confessioni cattolica ed evangelica; la ricerca di orizzonti ampi fa parte della nostra costituzione, il differente ci appassiona, ci stimola

Racconta infatti Paolo.  Il loro amore verso ciò che è differente non è solo la base del loro matrimonio, ma è anche il loro personale modo di vivere il lavoro in Cantina… Uno sguardo sempre rivolto alle novità e al futuro del mondo vitivinicolo.

Sul finire degli anni ’90 la ricerca di terre nuove per la loro cantina li condusse quindi fino in Toscana. La Maremma li folgorò con i suoi orizzonti tendenti all’infinito e con la sua capacità di suscitare emozioni pure. Questa terra divenne un sogno da conquistare.   

La notte di Capodanno del 1999 Christine e Paolo formulano il grande proposito per l’anno nuovo: cercare una nuova vigna nel Grossetano.

I poderi Maremmello e Querciolaia

Dopo un periodo di studi, ricerche e confronti con i contadini del luogo, Paolo e Christine individuarono due poderi nei pressi di Fonteblanda, vicino a Grosseto: Maremmello e Querciolaia.

Fu un vero colpo di fulmine!

I due terreni individuati, particolarmente ricchi di minerali, fino a quel momento erano luoghi selvatici utilizzati per il pascolo delle capre, pieni di serpi.

 
Ma che fate qua? L’è tutta una Serpaia!

Esclamò infatti un contadino incontrato agli esordi dell’avventura.

Questa frase rimase impressa nella mente della coppia, tanto che decisero di chiamare il podere della famiglia Endrici “Serpaia”,un nome evocativo per una terra mediterranea assolata e selvaggia.

Nei dintorni di Serpaia è possibile ammirare il mare, Il Golfo di Talamone, in lontananza l’Isola del Giglio e Montecristo… Nelle giornate di bel tempo perfino la Corsica. Sulle colline sono incastonati i bellissimi borghi di Scansano, Magliano, Montiano e la storia riemerge attraverso le tracce dei popoli etruschi che sono ovunque, nascoste nel territorio.

Un luogo davvero magico, perfetto per realizzare il sogno di nuovo vigneto.

Una terra che si conquista a fatica

La Maremma è una terra che si conquista a fatica, ha il fascino di un tesoro non per tutti. Questa zona è molto diversa dalla Toscana turistica, dalle città d’arte e dai borghi medioevali più conosciuti… Nonostante questo la Maremma è una terra capace di dare tanto a chi la cura con dedizione.

Anche la gente della Maremma è stimolante. I contadini sono concreti, seguono il proprio pensiero e le antiche tradizioni, hanno la battuta pronta e la favella veloce… Un tesoro di informazioni tutte da ascoltare.

La consulenza preziosa dei migliori enologi: Tibor Gal e Lorenzo Landi

Le caratteristiche per ottenere vini d’eccellenza erano già tutte lì: terreni argillosi ricchi di minerali e un clima caratterizzato da lunghe estati calde mitigate dalla brezza che giunge dal mare.

Quello che serviva per partire e crescere nello “stile Endrizzi” basato sul confronto e sulle sinergie positive era una consulenza mirata. Per questo, come molte cantine toscane, anche Paolo e Christine all’inizio della loro avventura in Maremma si rivolsero all’ungherese Tibor Gal, famoso enologo e consulente con un passato di collaborazioni specifiche con le più prestigiose aziende toscane, tra cui la Tenuta Ornellaia di Ludovico Antinori. 

Tibor Gal fu determinante per Endrizzi, rappresentò una guida preziosa per impostare i nuovi 20 ettari di vigneto e per scegliere i cloni, per la maggior parte francesi, che vennero successivamente piantati. Costruire un grande vino toscano già dalla vigna  non poteva che essere una sfida entusiasmante.

Dal 2018 la produzione di Serpaia è stata affidata alla consulenza di Lorenzo Landi, celebre enologo toscano che proprio in quell’anno fu decretato il migliore enologo dell’anno secondo la Guida Essenziale ai Vini d’Italia.

Un amore pienamente ripagato

Per realizzare un vigneto in un territorio che non gode già di fama internazionale bisogna crederci davvero e perseverare anche attraverso le difficoltà. La terra della Maremma si è infatti rivelata perfetta per produrre vini di qualità, strutturati e adatti ad un lungo invecchiamento.

Dal frutto del lavoro di Christine, Paolo e di tutti i collaboratori sono nati due vini Sangiovese, Morellino di Scansano  e Dono, e tre Supertuscan, Serpaiolo, Mèria , e Gran Serpaia , vere eccellenze di una cantina che ha saputo allargare i suoi orizzonti, prendendosi cura di un territorio complesso. Ma non finisce qui: dalla voglia di legarsi totalmente al terroir è nato anche l’“Olio Serpaia” extra vergine di oliva toscano IGP , spremuto a freddo dalle pregiate varietà di Frantoio, Leccino e Moraiolo.

La Maremma è stata per Endrizzi una scommessa perfettamente vinta, ma soprattutto una passione pienamente ripagata dalla splendida e generosa terra Toscana.